L'imprenditore al centro

  • Alla base del mio programma c’è una concezione nuova di ciò che Confindustria Vicenza può e deve essere. Due principi cardine della filosofia Lean insegnano che il valore va analizzato dal punto di vista del cliente e che va eliminato tutto ciò che non contribuisce a quel valore. Ebbene, quel cliente è il nostro associato.
  • Immagino un’associazione a misura di imprenditore, una struttura che ruota attorno ad esso, che lo supporta ed è interamente proiettata verso la soluzione dei suoi problemi. Un’associazione aperta e trasparente, in cui si dia più valore ai rapporti umani, in cui tutte le risorse e tutte le professionalità siano finalizzate a dare risposte e servizi.
  • Immagino una Confindustria Vicenza con una maggiore incisività nel mondo del credito e della finanza, capace di esercitare il proprio ruolo di rappresentanza con rinnovata autorevolezza, a tutela di tutte le aziende che quotidianamente scontano le inefficienze di una pubblica amministrazione troppo lontana dal mondo produttivo.
  • Trasparenza, lealtà, fiducia e concretezza devono essere le parole chiave di un nuovo corso che permetta agli industriali della provincia di Vicenza di riavvicinarsi alla loro associazione.

Il manifatturiero, la nostra grande risorsa

  • Se vogliamo che il nostro futuro sia all’altezza del nostro passato non possiamo dimenticare da dove veniamo. Ebbene, se oggi la provincia di Vicenza è un modello economico d’eccellenza, capace di un export pari a 12 miliardi di euro, lo dobbiamo innanzitutto alla sua tradizione manifatturiera, che è saldamente ancorata al comparto meccanico.
  • A questo settore appartiene una parte considerevole delle nostre imprese e alla sua prosperità si deve lo sviluppo di altre tipologie produttive, oggi radicate nel panorama imprenditoriale vicentino. Fondamentale, naturalmente, è il coinvolgimento strategico di tutte delle altre sezioni nel conseguimento degli obiettivi comuni.
  • Il manifatturiero è il principale volano della nostra economia, è un naturale generatore di innovazione ed è in grado di accrescere la ricchezza del territorio attraendo investitori anche dall’estero. Confindustria Vicenza deve farsi interprete di una politica industriale che rilanci con decisione l’attività manifatturiera. I benefici ricadranno su tutti i settori, tradizionali e innovativi, della nostra imprenditoria.

Credito: nuove regole, un approccio più trasparente e consapevole

  • Non ho mai accettato cariche nei Cda delle banche e non le accetterò in futuro. Credo tuttavia che rientri fra i compiti di Confindustria intervenire nella gestione delle varie realtà bancarie e concordare azioni per promuovere la cultura finanziaria all’interno delle aziende. Senza compromissioni né conflitti di interesse, all’insegna della massima trasparenza e legalità.
  • La svalutazione delle azioni di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca ha rappresentato per migliaia di cittadini e di imprese del nostro territorio una “crisi nella crisi”, la cui onda lunga si farà sentire nel tempo. Quanto è accaduto impone a chi rappresenta gli interessi delle imprese un nuovo approccio nei confronti di chi eroga il credito.
  • Le banche devono essere regolate dalle norme a cui sono soggette le Spa, a gestirle devono essere board autonomi e pienamente legittimati. Confindustria Vicenza deve mettere a disposizione dei propri associati strumenti specifici di supporto, oltre ad attività di formazione e informazione sulle varabili che intervengono nell’accesso al credito, garantendo la totale trasparenza delle informazioni fornite alle imprese.

Relazioni industriali modellate sulla competitivitÀ delle imprese

  • Gli anni della crisi hanno sottratto alle aziende una parte consistente della loro capacità produttiva, ciò significa le regole di oggi non possono essere quelle di prima. Le relazioni industriali devono essere modellate sulle esigenze di competitività e innovazione delle imprese, le sole in grado di traghettare la nostra economia fuori dalla palude.
  • Dobbiamo individuare nuove convergenze con le organizzazioni sindacali, lavorare insieme per favorire lo sviluppo, che si tradurrà in investimenti e occupazione. Una sfida comune che poggia sulla fiducia e sul dialogo.
  • Oggi i mercati sono estremamente selettivi, impongono senza deroghe la ferrea legge del merito. O le aziende sono messe in condizione di adottare la meritocrazia anche al loro interno, o ne va della loro capacità di tenere testa ai competitors.
  • La negoziazione delle retribuzioni deve spostarsi all’interno delle aziende, in relazione alla produttività delle stesse e non certo agli indici economici calcolati su vasta scala.
  • Gli interlocutori non devono essere necessariamente i sindacati: gli imprenditori devono essere liberi di dialogare con i propri collaboratori e di concordare direttamente con loro le condizioni contrattuali. In in questa fase di “cambio culturale” l’Associazione deve garantire la sua azione di supporto.
  • Credo che Confindustria debba stabilire con i sindacati un rapporto moderno, basato su una contrattazione di secondo livello che preveda flessibilità per le imprese e più retribuzione detassata per i lavoratori. Welfare, previdenza complementare, formazione e sicurezza nei luoghi di lavoro sono gli altri punti fermi su cui dobbiamo tracciare assieme alle organizzazioni sindacali la strada dello sviluppo.

Innovazione, un concetto da innovare

  • Lo sentiamo ripetere da anni: l’innovazione è un passaggio obbligato per aumentare la competitività delle imprese. Niente di più vero, ma serve uno scatto di concretezza per far sì che questo percorso sia realmente accessibile alle imprese, e non solo a quelle più strutturate.
  • Confindustria Vicenza deve consolidare la propria azione di affiancamento agli associati in questo ambito, nella consapevolezza che la risorsa principale sta nelle nostre mani. L’imprenditoria vicentina offre numerosi esempi di best practice nell’innovazione del prodotto, del processo e dell’organizzazione aziendale. Io stesso, in Venetwork e in molte altre realtà virtuose come questa, ho toccato con mano gli enormi vantaggi della condivisione del know-how.
  • L’incrocio delle esperienze fra imprenditori è la strada che dobbiamo percorrere e che Confindustria Vicenza in primo luogo deve tracciare, favorendo le occasioni di confronto e di scambio fra le aziende.
  • Innovare significa anche lavorare sui giovani, intrecciare collaborazioni con le Università italiane e straniere. E allungare lo sguardo oltre i soliti orizzonti con il coraggio e la voglia di crescere che incarnano lo spirito dell’imprenditore.

Una giustizia efficiente

  • Una giustizia efficiente non è solo un fatto di civiltà, è uno dei fondamenti di uno Stato di diritto e un riferimento irrinunciabile in qualsiasi contesto socio-economico. Gli effetti di una giustizia che funziona male si ripercuotono drammaticamente anche sull’economia. Attendere per anni la conclusione dei un procedimento può indurre a rinunciare a far valere i propri diritti.
  • Le aziende devono poter contare su tempi di definizione dei contenziosi più brevi e sulla certezza delle sentenze. Abbiamo le capacità per essere competitivi nel mercato globale, ma con le zavorre di un sistema Paese pachidermico tutto è molto più difficile. Confindustria Vicenza deve far sentire con più chiarezza la propria voce anche su scelte che di fatto hanno indebolito il sistema della giustizia nel nostro territorio.

Internazionalizzazione a doppio senso di marcia

  • L’esportazione è nel Dna delle imprese vicentine. Ma internazionalizzare non vuol dire far le valigie e partire. Una “toccata e fuga” non è certamente il modo giusto per favorire lo sviluppo positivo del business all’estero.
  • Internazionalizzare con successo vuol dire innanzitutto conoscere e capire il mercato estero sul quale ci si focalizza, imparare abitudini, storia, modi di vivere e operare delle persone che vivono in quel mercato, con le quali vogliamo stabilire un rapporto positivo e duraturo al fine di promuovere il nostro Made in Italy con successo nei loro paesi.
  • La conoscenza, l’esperienza e il supporto di Confindustria Vicenza sono fondamentali per favorire il business internazionale delle nostre imprese, sia grandi sia piccole. Allo stesso modo è fondamentale stabilire rapporti di interazione con altre organizzazioni di rappresentanza industriale oltre confine, fare da apripista e da guida per le aziende.
  • Ma internazionalizzazione non significa solo fare con successo business all’estero, significa anche essere ambasciatori del life style italiano, esercitare un potere di attrazione che renda le nostre aziende e il nostro territorio una meta ambita, virtuale e materiale, degli stakeholders stranieri.
  • Ho sempre sostenuto che il nostro “oro nero” sono la cultura, l’arte, la storia e i paesaggi in cui abbiamo la fortuna di vivere. Sviluppando sinergie con cultura e turismo possiamo ricavare il massimo da un patrimonio che il mondo intero ci invidia. Invertiamo la prospettiva e prepariamoci a una internazionalizzazione “al contrario” per essere sempre più protagonisti negli scenari economici mondiali del futuro.

Dialogo costante con enti e istituzioni

  • Confindustria Vicenza deve promuovere la cultura imprenditoriale a tutti i livelli e svolgere una funzione di indirizzo nei confronti degli organi politico-amministrativi.
  • E’ di importanza strategica instaurare un rapporto costante di dialogo e collaborazione con gli enti locali e i referenti delle principali istituzioni presenti nel territorio. Le aziende sono penalizzate da una burocrazia lenta e contorta, da un livello di tassazione e da un costo del lavoro insostenibili. Concretamente, dobbiamo puntare a stabilire tavoli di concertazione di comune utilità nella pianificazione dei servizi, delle infrastrutture, dell’imposizione locale e delle soluzioni che mirano ad aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione.

I raggruppamenti, una ricchezza da valorizzare

  • Sono convinto che i Raggruppamenti siano una grande ricchezza di Confindustria Vicenza. Valorizzare gli organi di rappresentanza territoriale dell’Associazione, significa conoscere meglio le specificità delle varie aree della nostra provincia e trovare strumenti più idonei per far fronte alle problematiche incontrate dagli imprenditori.
  • Se gestiti in modo strategico e coordinato, in dialogo costante con la sede centrale, i Consigli di Raggruppamento permettono a Confindustria Vicenza di interfacciarsi in modo più capillare con gli enti locali e con i propri associati, di contribuire ad elaborare soluzioni e nuove progettualità, utili tanto alle imprese quanto alla cittadinanza.

Scuola e lavoro, due mondi ancora troppo distanti

  • Avvicinare la scuola al mondo del lavoro è un impegno che ha caratterizzato sin dagli esordi il mio percorso in Confindustria. Scuola e impresa hanno bisogno una dell’altra ma i punti di incontro tra l’offerta formativa e quella occupazionale sono ancora troppo pochi.
  • Grazie al lavoro encomiabile del Gruppo Education di Confindustria Vicenza, nella nostra provincia è stato fatto molto. Le aziende hanno aperto le loro porte agli studenti e gli industriali sono stati ospitati nelle scuole, si è creato un filo diretto che prima non c’era. Grande impulso è stato dato all’alternanza scuola-lavoro e all’attività di orientamento scolastico.
  • Bisogna proseguire su questa strada: dialogare con le scuole, in particolare con gli istituti professionali e le Università, per ridurre i casi di insuccesso scolastico e consentire alle aziende di avvalersi di figure competenti e preparate. I giovani sono il futuro delle nostre imprese, devono vedere davanti a sé una strada con più riferimenti e meno incertezze.

Passaggio generazionale, un nodo irrisolto

  • Le statistiche dicono che gli imprenditori italiani con più di sessant’anni corrispondono al 60% del totale. In molti casi il trasferimento delle competenze di gestione ai figli si rivela una fase destabilizzante nella vita dell’azienda. Sbagliare questo passo può compromettere il futuro della propria impresa.
  • Il passaggio generazionale è un tema delicato sul quale non si può farsi trovare impreparati. Compito di Confindustria è far sentire la propria vicinanza agli associati, accompagnandoli in questa delicata contingenza con servizi mirati di formazione e counseling. Lo stesso concreto affiancamento, anche psicologico, deve supportare e stimolare l'imprenditore nei processi di aggregazione tra imprese.

Comitato piccola industria: un potenziale sottoutilizzato

  • Ho avuto l’onore di presiedere il Comitato Piccola Industria di Vicenza e conosco bene quale sia il suo valore sotto il profilo strategico e operativo. Il suo ruolo non può più essere considerato marginale, sarebbe un grave errore.
  • La “Piccola” consente a Confindustria Vicenza di mantenere un focus costante sulle piccole e medie imprese (l’85% del totale di quelle associate), e di mettere in campo servizi ritagliati sulle loro esigenze. L’aggregazione e l’accesso al credito sono due dei temi sui quali il Comitato Piccola Industria può fornire un contributo di primaria importanza per offrire nuovi strumenti di competitività alle aziende di dimensioni ridotte. La “Piccola”, oltretutto, è sempre stata una miniera di idee e di iniziative, un valore aggiunto che deve trovare il giusto riconoscimento in seno a Confindustria Vicenza.

Investire nei giovani, credere in loro

  • E’ giunto il momento di investire con più convinzione nel Gruppo Giovani. E’ uno dei punti di forza di Confindustria Vicenza, a patto che non si continui a considerarlo la succursale cadetta dell’Associazione.
  • Gli insegnamenti che io e molti altri abbiamo assorbito durante la militanza nel Gruppo Giovani si sono rivelati fondamentali nella nostra vita di imprenditori.
  • Ci serve la freschezza dei giovani, abbiamo bisogno della loro apertura mentale e del loro istinto naturale per l’innovazione e la tecnologia. Dobbiamo credere in loro e coinvolgerli in maniera più sostanziale in progetti di spessore (innovazione, start-up, ad esempio), in stretta collaborazione con i senior. E’ nostro compito fare in modo che i pilastri dell’industria del domani respirino la cultura d’impresa, la facciano propria, ne diventino gli interpreti e i principali divulgatori.

Sostenibilità = sviluppo, ma alle imprese serve un alleato

  • Sostenibilità non è solo una parola di moda, è un paradigma essenziale di una nuova cultura d’impresa. Il connubio fra competitività, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale è uno dei fattori cruciali per lo sviluppo delle aziende, soprattutto in un’ottica di internazionalizzazione. Gli imprenditori hanno capito che la componente etica del fare impresa va considerata una parte integrante di qualsiasi processo di crescita produttiva. La competitività dell’impresa cresce attraverso e con lo sviluppo del tessuto sociale e l’attrattività del territorio.
  • Confindustria Vicenza deve essere per loro molto più di uno sportello di consulenza. Deve essere un alleato sul campo per le aziende che intraprendono questa sfida, il principale punto di riferimento nelle sinergie che vanno stabilite con gli interlocutori istituzionali e le parti sociali.
  • Essere sostenibili è un’opportunità da cogliere, ma richiede investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, l’adozione di tecnologie e comportamenti che accrescano la compatibilità ambientale. E’ compito dell’Associazione promuovere la sostenibilità e mettere a disposizione delle imprese tutti gli strumenti necessari per far sì che questo percorso si riveli premiante: dalla formazione all’individuazione di meccanismi finanziari a sostegno delle imprese, fino al perfezionamento di strumenti per la protezione del capitale reputazionale delle imprese.
  • L’Associazione deve fornire esempi e riferimenti di best practice adottate dai primari players nazionali ed internazionali, aprendo tavoli di confronto con imprenditori e docenti per introdurre l’innovativo concetto di Valore Condiviso, “shared value”, nelle pratiche di responsabilità sociale dell’impresa. L’introduzione di strumenti di Welfare aziendale è solo il punto di partenza di questa strategia.